Finanziamenti alle imprese in difficoltà: ecco cosa sono e come vengono erogati.
La crisi economica, che di recente ha investito l’economia mondiale, sprigionando la sua distruttiva forza maggiormente nei Paesi del Vecchio Continente, che affacciano sul Mediterraneo, ha portato numerose imprese al fallimento, spingendo altre fin sul punto limite di un profondo burrone, che porta al fallimento.
Anche se, come dicono gli esperti in materia economica, che quotidianamente osservano gli andamenti dei mercati mondiali, si sta pian piano uscendo dal buio tunnel della nera crisi, molte sono le imprese italiane in difficoltà. Una crisi che ha fatto scendere bruscamente la linea nel grafico della produzione e, quindi, dei guadagni e che, allo stesso tempo, ha fatto salire alle stelle la richiesta di prestiti per aziende in difficoltà.
Infatti, proprio per far fronte a questo disastroso momento della globale economia e per tutelare, in tantissime altre circostanze, le imprese, l’Unione Europea ha stanziato decide di milioni di euro, proprio per aiutare tantissime imprese a risollevarsi. Questi specifici aiuti rappresentano lo strumento più valido e veloce, per accedere al mondo del credito. L’unica strada che porta alla salvezza, quella economica, ed evitare di dichiarare fallimento.
Che cosa sono e, soprattutto, come funzionano i prestiti per aziende in difficoltà?
I numeri sono davvero impressionanti: ogni anno l’Unione Europea, attraverso il mirato programma di prestiti, aiuta circa 200 milioni di imprese. Un finanziamento che non segue un singolo canale, ma che si articola in aiuti economici di differente natura, a seconda delle specifiche circostanze.
Come è possibile ottenere un prestito?
Gli imprenditori che, a causa di eventi a loro non imputabili, costretti a supportare sulle loro spalle il peso di un andamento di mercato poco amichevole, possono rivolgersi direttamente agli Istituti di Credito locali, i quali garantiranno assistenza e valuteranno ogni singola richiesta di liquidità.
Quindi, si tratta di una doppia valutazione? Proprio così, poiché ogni singola richiesta dapprima sarà valutata dai singoli istituti di credito, poi, solo se “accettata” sarà inoltrata agli Istituti competenti a livello comunitario. Una procedura “leggermente lunga”, ma che rappresenta l’unica ancora di salvezza per tanti imprenditori italiani.
I prestiti per aziende in difficoltà si suddividono in diverse categorie: per le imprese di piccole e medie dimensioni esiste il Cosme, il quale prevede finanziamenti fino a 150mila euro.
Invece, per tutte le imprese che operano nello specifico settore della ricerca e dello sviluppo, il progetto InnovFin garantisce un finanziamento mirato per l’attività di riferimento.
Da ricordare assolutamente è l’EaSI, uno specifico Programma per l’Occupazione e l’Innovazione Sociale, che garantisce prestiti fino a 25000 euro per creare una microimpresa (in pratica sono aiuti economici per le imprese in difficoltà nella fase di avviamento) e finanziamenti fino a 500mila euro per le grandi imprese attive nel sociale.
Infine, è possibile menzionare, come pratico esempio di finanziamento mirato, offerto in collaborazione con il Fondo Europeo, il Microcredito FEI di BPM, che offre prestiti agevolati fino a 24500 euro, rimborsabili tra i 19 e 48 mesi, senza spese di istruttoria.
Prestiti per aziende in difficoltà: vantaggi e svantaggi
I vantaggi di questi canali di finanziamento, che si basano sulla collaborazione tra Paese ove ha sede l’azienda e Unione Europea, superano di gran lunga gli svantaggi. Rappresentano, infatti, una valida opportunità per risollevarsi e per avere quella necessaria spinta nella fase più dura, quella dell’avviamento, rappresentando un vero e proprio meccanismo di traino economico.
Inoltre, la varietà dei progetti, ai quali è possibile accedere, garantisce un valido aiuto mirato a tante diverse imprese in difficoltà, differenziando l’azione di intervento proprio in base alla loro attività.
L’unica negativa nota, che offusca la praticità e l’importanza di tali finanziamenti, è rappresentata dall’insindacabile giudizio degli Istituti di Credito: sono loro a decidere se un’azienda può accedere o meno al prestito.