Obbligo disabili in azienda: ecco cosa cambia dal 2017

Obbligo disabili in azienda: ecco cosa cambia dal 2017

Obbligo disabili in azienda: ecco cosa cambia dal 2017

Nuovi obblighi per le aziende circa l’assunzione dei disabili: da quando entreranno in vigore i nuovi obblighi?

 L’ “obbligo disabili in azienda” è sempre uno dei temi normativi e sociali più caldi della legislazione del Bel paese e non solo: le leggi cambiano in continuazione, previsti sempre nuovi bonus per chi assume dipendenti con disabilità e nuovi obblighi per i datori di lavoro.

Ma, cosa cambia dopo l’entrata in vigore del Jobs Act? La disciplina, in materia di assunzioni e obblighi per le aziende, per quanto riguarda i soggetti disabili è cambiata notevolmente, ma in positivo (almeno per questa categoria di lavoratori), arrivando a garantire maggiori tutele per i soggetti in questione.

Il nuovo obbligo disabili in azienda, a partire dal 1 gennaio 2017, inciderà sullo specifico piano assunzioni di ogni singola azienda: per effetto del prima citato Jobs Act, ogni imprenditore avrà l’obbligo di assumere un certo numero di lavoratori disabili, al fine di favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro.

Cosa prevede il nuovo obbligo disabili in azienda?

Nello specifico, la nuova normativa, che a grandi linee ricalca quanto impresso sulla carta dalla precedente disciplina, prevede l’obbligo per le aziende, che già occupano più di 14 dipendenti, di riservare una quota dei posti disponibili alle persone affette da disabilità, sia fisica, che psichica.

Esprimendo quando appena detto in termini di percentuale di disabilità, ogni azienda, per rispondere positivamente all’obbligo disabili in azienda 2017, dovrà riservare una quota agli invalidi civili con disabilità dal 46 al 100%; a invalidi del lavoro con invalidità attestata come superiore al 33%; invalidi di guerra e civili di guerra, nonché a non vedenti e sordomuti. Inoltre, la nuova normativa, vincolante dal primo giorno del 2017, tutela anche le cosiddette categorie protette: profughi italiani, orfani, vedove e familiari di vittime del terrorismo o della criminalità organizzata.

Una normativa molto ampia, che tende ad aprire quante più porte possibili sul mondo del lavoro, proprio a chi non ha tutte le capacità per farsi strada autonomamente in una realtà sempre più difficile.

Il numero di disabili da assumere sarà determinato, come accennato in precedenza, in base al numero di dipendenti già assunti. Nello specifico:

  • le aziende dai 15 ai 35 dipendenti dovranno assumere un solo disabile;
  • le aziende con un numero di dipendenti che va da 36 unità a 50, dovranno assumere 2 disabili;
  • le aziende con oltre 50 dipendenti avranno l’obbligo di riservare il 7% dei posti disponibili a favore di persone disabili e un ulteriore 1% in favore dei familiari di invalidi e di profughi rimpatriati.

Ecco i casi di temporanea sospensione ed esonero parziale dall’obbligo assunzione disabili.

Nei normali casi, cioè quando non intervengono cause esterne, le quali possono ostacolare la normale procedura di assunzione dei disabili, i datori di lavoro dovranno presentare la specifica richiesta di assunzione entro 60 giorni dal momento in cui ricadono nella sfera d’azione del suddetto obbligo.

Però, vi sono anche particolari situazioni, che concedono alle imprese di sospendere temporaneamente l’obbligo di assunzione, ovvero l’esonero parziale.

La prima ipotesi si verifica nel momento in cui l’azienda versa in una delle seguenti condizioni:

  • ristrutturazione o riorganizzazione;
  • fallimento;
  • liquidazione;
  • per l’intero periodo di una potenziale messa in mobilità dei dipendenti.

La seconda ipotesi, quella dell’esonero parziale dall’obbligo disabili in azienda, si verifica nel momento in cui i datori di lavoro dimostrino speciali condizioni lavorative, le quali si possono tradurre come pericolosa natura dell’attività lavorativa per il soggetto disabile. L’esonero parziale sarà concesso quando si attesta:

  • prestazione lavorativa faticosa o pericolosa;
  • particolari modalità di esecuzione delle mansioni, non adatte a persone con disabilità.

Perché si parla di esonero parziale?  Per il semplice fatto che l’esonero dura 12 mesi, durante i quali l’azienda dovrà comunque versare un contributo di 30,64 euro a fronte di ogni giorno lavorativo per ciascun lavoratore disabile non assunto, al fine di adempiere, in via secondaria, all’obbligo disabili in azienda.