Codice Ateco: a cosa serve e dove trovarlo

Codice Ateco: a cosa serve e dove trovarlo

Codice Ateco: a cosa serve e dove trovarlo

Ogni nuova attività che viene aperta in Italia, è contraddistinta da un codice Ateco che fa riferimento alla sua tipologia produttiva.

Ad esempio, un bar avrà uno specifico codice Ateco, così come un agriturismo ne avrà un altro, e così via.

Questo codice è importante non soltanto ai fini contributivi, ma anche ai fini statistici e ha uno scopo nell’ambito della sicurezza sul lavoro. Ma vediamo meglio come funziona e dove trovarlo.

Cos’è il codice Ateco?

Il codice Ateco (ATtività ECOnomiche), è un identificativo alfanumerico che viene assegnato dalla Camera di Commercio quando si apre una nuova attività.

Ogni codice Ateco – che è indispensabile quando si partecipa ad un bando, o si tratta con le pubbliche amministrazioni – è formato da una lettera (che identifica il macrosettore economico) e da numeri (da 2 a 6) che rappresentano le articolazioni di tale macrosettore: divisioni, gruppi, classi, categorie e sottocategorie.

Le varie attività economiche sono raggruppate, dal generale al particolare, in questo modo:

  1. sezioni (1 lettera)
  2. divisioni (numero a 2 cifre)
  3. gruppi (numero a 3 cifre)
  4. classi (numero a 4 cifre)
  5. categorie (numero a 5 cifre)
  6. sottocategorie (numero a 6 cifre)

La struttura di classificazione è ad “albero” e parte dal livello 1, più aggregato e distinto in 21 sezioni, fino a giungere al livello massimo di dettaglio, livello 6, comprendente 1226 sottocategorie.

La scelta è guidata per approssimazioni successive: partendo dalle sezioni, si arriva a classificarsi nella specifica sottocategoria che meglio descrive la propria attività.

La classificazione è standardizzata a livello europeo fino alla quarta cifra, mentre le categorie e le sottocategorie (rispettivamente livello 5 e 6) possono differire tra i singoli paesi, per meglio cogliere le specificità nazionali.

Questo tipo di classificazione fu introdotta dall’ISTAT per classificare le attività a livello contributivo, e quindi facilitare le rilevazioni statistiche nazionali di carattere economico.

Dove trovo il codice Ateco?

Per trovare il codice Ateco della propria attività economica, si possono consultare il certificato di attribuzione del proprio numero di Partita IVA oppure la visura camerale. In alternativa, si può utilizzare lo strumento di ricerca Ateco presente sul sito dell’ISTAT, a questo indirizzo.

A cosa serve il codice Ateco?

Conoscere il codice Ateco corretto, è di primaria importanza per l’inizio attività di un’impresa.

Attualmente è in vigore la classificazione Ateco 2007, con cui alle attività economiche viene attribuita la stessa classificazione per tutti i fini: statistici, fiscali, contributivi. Conoscendo il codice Ateco è possibile conoscere le norme associate, i requisiti richiesti e gli adempimenti necessari per avviare la propria attività.

Attraverso i codici ATECO 2007, è possibile definire e classificare la propria attività per:

  • denunciarla correttamente e pubblicarla in modo esatto e puntuale attraverso la visura camerale;
  • aggiornarla in modo standardizzato ai fini fiscali, contributivi e statistici.

Il codice Ateco risulta indispensabile quando si vuole aprire una nuova partita IVA. In questo caso, infatti, occorre comunicare all’Agenzia delle Entrate la tipologia dell’attività che si intende svolgere sulla base della classificazione ATECO 2007.

Contemporaneamente, sempre in relazione all’attività economica di riferimento e al suo codice Ateco, l’impresa deve denunciare l’inizio attività al Registro Imprese/REA che deve essere congruente.

Ogni eventuale variazione dell’attività economica successiva deve essere comunicata al fisco, insieme ad un nuovo codice Ateco.

Ma questo codice è fondamentale anche nell’ambito della sicurezza del lavoro, dove viene utilizzato per individuare se la propria attività ha un rischio basso, medio o alto: a ciascun codice Ateco è stata attribuita una fascia di rischio. È basandosi su di essa che vengono definite le misure di sicurezza di un locale, le misure di prevenzione e di protezione dei lavoratori, la formazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

Uno o più codici Ateco?

Se un’azienda svolge diverse attività economiche, il codice Ateco primario sarà quello dell’attività che contribuisce in percentuale maggiore al valore aggiunto dell’unità: tutte le altre attività economiche saranno identificate con un codice Ateco secondario.

Teoricamente si possono aggiungere quanti codici Ateco si vogliono. Questi possono essere dichiarati o all’apertura della partita IVA, distinguendo l’attività principale dalle secondarie, oppure successivamente aggiungendo codici Ateco secondari oltre a quelli già esistenti.

Si può cambiare codice Ateco?

Se decidi di cambiare tipologia di attività in corso, puoi sempre cambiare codice Ateco. Anzi, sei tenuto a farlo, pena sanzioni severe da parte dell’Agenzia delle Entrate. Devi comunicare il cambio di attività non solo a quest’ultima, ma anche alla Camera di Commercio.

Non c’è bisogno di fare due procedure distinte, puoi fare tutto tramite ComUnica, la comunicazione Unica che ti permette di fare online le comunicazioni all’Agenzia e alla Camera di Commercio, tutte in una sola volta.

La variazione del codice Ateco va comunicata entro i 30 giorni dal cambio di attività. Se fai scadere questi termini e non cambi il codice Ateco, è prevista una sanzione che va da un minimo di 516 a un massimo di 2.064 euro.

Il codice Ateco, quindi, non ha valore legale ma semplicemente statistico; può essere utilizzato nelle operazioni di denuncia o di registrazione della propria attività.